riteniamo che la situazione di difficoltà in cui versa la categoria OSS in molte strutture private, è una preoccupazione che sta mettendo a rischio l’equilibrio della professione. Il cambiamento ha un rischio notevole per questa professione se non si costruisce un percorso chiaro, lineare sulle competenze, sul riconoscimento e sul ruolo, ma soprattutto a livello contrattuale.
Nella speranza che si trovi la logica legislativa veramente significativa anche nella prospettiva di modificare il percorso formativo con uno strumento legislativo coerente alle norme europee.
Raccogliendo le riflessioni di oltre 300 mila oss e di oltre 10 mila professionisti dimenticati dalle leggi, abbiamo esposto un’importantissima questione e nel rappresentarli nella sede del Parlamento abbiamo manifestiamo le loro istanze mettendo in luce l’abbandono di molte professioni e l’istituzione dell’Assistente Infermiere, non assume la laicità di utilizzabilità richiesta. Questa figura riduce e ampia lo spazio operativo, quando diciamo “riduce” intendiamo il mancato riconoscimento del ruolo, mentre per “ampia” si parla di competenze infermieristiche, di sovrapposizione delle competenze, confusione dei ruoli.
abbiamo affrontato i temi sulle proposte di legge sull'evoluzione dell'oss fermi alla camera
abbiamo anche affrontato il tema della certificazione delle competenze
Riteniamoche non solo le professioni sanitarie dovranno certificare le loro competenze,ma anche l’operatore socio sanitario. La certificazione gli offrirebbe unagrande opportunità di crescita e costituirebbe le basi per una nuova forma dicollaborazione con i professionisti della sanità, oltre, valutare gliapprendimenti e certificare le competenze acquisite in anni lavorativi.
Un cambiamento vero è forse la più grande sfida del nostro tempo, e per questo che la professione oss riunita sotto gli stati generali - migep hanno deciso di dedicare questa giornata che si celebra ogni anno dal 2015 a questo tema “Il vento del cambiamento verso professionalità, autonomia ed evoluzione”.E proprio in questa giornata di cambiamento chiediamo investimenti sulla formazione, l’autonomia, un proprio collegio (registro nazionale), e di partecipare su ogni tavolo decisionale al fine d’includere la continuità professionale dell’oss nella pianificazione del sistema sanitario nazionale assistenziale.
L’Onorevole ha ascoltato tuttigli interventi tenendo a precisare che nel prossimo Nadef, ovvero la Nota diaggiornamento al DEF (il Documento di economia e finanza), si sarebbe parlatodi una “riforma” delle professioni sanitarie in ottica del rinnovo contrattualeprevisto e si sarebbe potuta usare questa come una base solida utile perriportare alla ribalta tutte le problematiche esposte dal Migep e StatiGenerali. Infatti, verrà presentata entro il 2024 dal Ministero della Salutel’individuazione della nuova figura intermedia tra infermiere e Oss sulla qualeil Deputato Ciocchetti ha assicurato un possibile nostro intervento.
come pensare di riempire un vuotolegislativo sulla carenza del personale Oss con numeri nettamente inferiori,come previsto dal decreto ministeriale che indica gli standard assistenzialiobbligatori a livello nazionale indirizzando i requisiti minimi, quindi, congrosse difformità nella formazione oss dove la Regione Puglia ha liberalizzatola formazione rilevando uno squilibrio tra fabbisogno e formazione e senzaindicatori scientifici sul rapporto Operatore-posti letto nelle strutturepubbliche e private non possiamo dare indicazioni corrette sul fabbisogno deglioss sul territorio della Regione Puglia e su quanti oss sono stati formati dal2019 al 2023
Come federazione migep difenderemo in modo forte il principio democratico di questa professione, ci permettiamo di dire che la democrazia dell’operatore socio sanitario deve crescere ed evolvere nella nuova evoluzione e per questo combatteremo,anche se per qualcuno può sembrare pericolosa e non pratica. Crediamo che la democrazia se dovesse trionfare prima di essere educata e disciplinata, se dovesse stravincere e tolto i freni, se l’operatore socio sanitario fosse ridotto alla prevalenza del numero, crediamo che la democrazia incomincerebbe con il sovvertire tutto ciò che rimane di nobile istituzione, poi finirebbe come è finita sempre ogni potenza che non ha freno, per uccidere se stessa. Questo non deve accadere.
La Federazione Migep oss è stata convocata al confronto sulle delicatequestioni dell’assistenza ospedaliera e di quella territoriale su indicazionidel Capo Gabinetto del Ministero della Salute, a partecipare alle audizioni chesi svolgeranno nell’ambito dei lavori del tavolo tecnico per lo studio dellecriticità emergenti dall’attuazione del Regolamento dell’assistenza ospedaliera(DM 70 del 2 aprile 2015) e dall’attuazione del regolamento dell’assistenzaterritoriale (DM 77 interministeriale 23 maggio 2022).La nostra riflessione èorientata a raggiungere obiettivi di una piena realizzazione del servizionazionale, correggendo le carenze sempre più lampanti e sopperire alla carenzadi personale mettendo in evidenza le criticità delle professioni cherappresenta.
Sarebbe importanteporre dei corsi gratuiti e di aggiornamento continuo per gli oss e per lepuericultrici anche all’interno dei progetti previsti dal PNRR per la nuovaoccupazione, il che apporterebbe un concreto contributo.
Dopo la tragedia accaduto al Pertini, e tantialtri episodi domiciliari che ogni giorno leggiamo, si rileva che le mamme sonolasciate sole dopo il post-parto. Riteniamo che con la nuova figura “Assistenteper la Salute” un progetto che nasce tra federazione migep e alcuni infermieri epuericultrici, accolta dal Deputato De Palma e presentata il 18 maggio 23 n1163 come progetto di legge. Il progetto di legge include tutto il sistemaassistenziale, si applica delle specializzazioni, per dare vitalità alleprofessioni inserite, inclusa la professione importante come la puericultrice.
Abbiamo evidenziato che la proposta della figura xx edella nuova formazione dell’oss presentata dal Ministero della Salute e dallaConferenza Stato Regioni presentano molte zone d’ombra. Riteniamo importanteche le due proposte di legge “Assistente socio sanitario e Assistente per la salute”diventino leggi, affinché si possa determinare in modo chiaro il percorso siadell’oss, sia della nuova figura centrale. Individueranno attraverso una norma comeintegrare gli istituti socio sanitari come enti di formazione dell’operatoresocio sanitario
Quello di oggi è sicuramente un risultato importante che potrà determinare le future assunzioni e un riconoscimento della professione. Su questo ci confronteremo con i consiglieri regionali: Vicepresidente della Commissione sanità Giovanni Battista Pastorino, Consigliere Regionale Roberto Centi,Stefano Anzalone vicepresidente commissione sanità la spezia.
L’assistente per la salute nasce da molti confronti, è’ la chiave perfavorire i processi di miglioramento dell’organizzazione assistenziale, e degliaspetti organizzativi e quelli cliniciassistenziali, in un nuovo asset professionale, è una proposta che abbraccia tutto il mondo assistenzialesanitario e socio sanitario ridando dignità e professionalità a moltiprofessionisti con evoluzioni professionale chiamata passerella
L’evoluzionedell’oss è fondamentale, e quanto mai necessaria, la questione del riordinodell’oss e il varo del profilo, “evoluzione”, è una questione quanto mainecessaria sia per contribuire ad attuare al meglio le scelte strategiche delPNRR, che a dare una risposta alle sfide nell’assistenza al cittadino in unnuovo quadro epidemiologico e nosologico del nostro Paese, e come potersuperare l’ostacolo per l’applicazione dell’area socio sanitaria e del ruolosocio sanitario.
Buongiorno,spettabile federazione Migep
nelricordare che nel 2020 il Parlamento Italiano ha approvato all’unanimità laproposta di istituire ogni anno il 18 marzo la Giornata Nazionale in memoriadelle Vittime del Coronavirus così da conservare e rinnovare la loro memoria,si invita la S.V. a partecipare ad un momento pubblico aperto a tutta lacittadinanza organizzato dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale incollaborazione con Azienda Socio-Sanitaria Territoriale di Cremona e ATS ValPadana sede di Cremona.
Sabato 18marzo alle ore 10.30 la S.V. è invitata presso il Salone dei Quadri di PalazzoComunale ad un momento di ricordo di tutte le persone che hanno perso la vita acausa della pandemia e al saluto e ringraziamento a tutto il personalesanitario che con il proprio lavoro e senso di responsabilità ha sostenutopazienti e famigliari in quei drammatici mesi.
Augurandocidi poter contare sulla Sua partecipazione, si chiede di confermare la Suapresenza compilando il form di partecipazione
DistintiSaluti.
Gabinettodel Sindaco - Comune di Cremona
Piazza delComune 8 - 26100 Cremona
Bisognapuntare su tre aspetti:
-maggiore attenzione e tempo da dedicare alla formazione del personale.
- sostegno delle istituzioni e presaincarico aziendale della formazione del personale già attivo.
- formazione aziendale specifica per professione e attivitàindirizzata all'uso dei programmi operativi nelle aziende stesse sia alpersonale già in attività sia e soprattutto ai neoassunti.
Per la figura x x è unafigura elastica, poiché in molti servizi non ci saranno più infermieri, anche qui si va a migliorare laqualifica sulla figura xx, portandosi dietro tutte le competenze dell’oss dibase, il corso è relegato a poche ore, viene a mancare la farmacologia,insomma, viene fatta una spolveratina alla qualifica, si può dire che è unregalo agli infermieri e alla legalizzazione delle lacune nelle strutture rsa.
Sul discorso: “operatoredi interesse sanitario e ruolo socio sanitario” rileviamo una discrepanza, non indica nulla, manca certezza dicos’è l’oss, non si parla di uninquadramento contrattuale.
Sul discorso: “operatoredi interesse sanitario e ruolo socio sanitario” rileviamo una discrepanza, non indica nulla, manca certezza dicos’è l’oss, non si parla di uninquadramento contrattuale.
Parte da Teramo la campagna “Salviamo la professione oss” su come poter dare un rilancio alla professione oss che deve migliorare la propria capacità di affermazione e visibilità sociale. Una grande occasione di confronto in questa emergenza covid 19 sul ruolo dell’operatore socio sanitario, e cosa occorre per far riconoscere il valore di questa professione,come investire per garantire la qualità e l’efficienza delle prestazioni verso gli utenti-ospiti e come poter superare l’ostacolo per l’applicazione dell’area socio sanitaria e del ruolo socio sanitario.
Icomponenti della delegazione, (Infermieri - Oss, Amministrativi,Medici, Tecnici della Prevenzione, Assistenti Sanitari) sotto l’emblema degli stati generali della professione oss hanno posto in modo dettagliato iproblemi di ogni professione, evidenziando che non sono solo quelle messe inevidenza nelle varie ordinanze, ma ci sono ben altre a causa di varie tipologiedi contratti e non contratti.
La gestione delcambiamento è la chiave per favorire i processi di miglioramento dell’organizzazioneassistenziale, degli aspetti organizzativi e a quelli clinici assistenziali, inun nuovo asset professionale.
intervista sulla giornata dell'oss da parte lacnews calabria
Riteniamoche tutte le professioni abbiano necessità di uno sviluppo in sicurezza sullecrescenti necessità assistenziali e alla complessità del sistema di assistenzaintegrata con livelli diversi di intensità nella presa in carico, ma non sitampona una carenza di personale con soluzioni a tampone. Non si può sopperire ad anni di programmazione sbagliatacon proposte inadeguate che rischiano di peggiorare la situazione creando vuotilegislativi.
In questo tempo di crisi sanitarianazionale, vogliamo affermare il valore della professione dell’operatoresociosanitario (oss) che è in prima linea, affianco agli infermieri perelargire cure alle nostre comunità.
Bisogna colmarele differenze tra chi lavora nel pubblico e chi nel privato: “Ci sono di fattooss di serie A e oss di serie B, sottoposti a contratti diversi e di ognigenere, con funzioni operative di tutti i tipi: tecnici, amministrativi,operai. È ormai necessario uniformare tutti in un contratto unico, ma manca lavolontà, a molti livelli”. In questocambiamento bisogna rivedere gli standard e i protocolli che permettono oggi,in assenza d’infermieri, che un oss debba occuparsi durante il turno di nottedi un numero troppo elevato di pazienti: “In alcuni casi si arriva anche a unoss ogni 70 – 90 ospiti e questo non è concepibile, e devono effettuare terapiacon abuso di professione. Bisogna cominciare a pensare che il rapportooss/pazienti va gestito sulla base delle patologie e del grado diautosufficienza.
È arrivato il momentodopo 20 anni riflettere sull’organizzazione di questo profilo, l’alberghiero appartiene a questa figura?, oppure facciamoun ragionamento che si chiama diploma di qualifica?
· quali saranno i progetti per l’oss dopo il post Covid 19? come possiamo far evolvere la professione ? quali competenze e abilità saranno necessarie nella nuova figura OSS? Come poter superare l’ ostacolo per l’applicazione dell’area sociosanitaria? quali cambiamenti sono necessari nell'ambito della formazione ? quale responsabilità può essere delegata all’oss? quali dovranno essere i nuovi modelli di assistenza e di competenze dell’oss nella cura di tipo ospedale-territorio-domicilio? qual è lo stato della pandemia oggi nelle RSA – RAA DOMICILIARI? Come si intende affrontare le carenze di organico?
invitati sulla proposta del Pdl 288 del 2019 “disposizione relative agli operatori sociosanitari, istituzione dell’elenco regionale degli operatori socio sanitari e degli enti formativi.
Da un’analisi fatta sulla delibera, si nota come non sia di alcuna utilità, né abbia alcuna finalità per l’evoluzione della professione oss. In primis manca un "obbligo" per il professionista formato di registrarsi in questo preposto elenco e anche per gli enti formativi non c’è alcun obbligo di trasmettere i nominativi e dati degli Oss formati.Allora cosa serve? Soprattutto,quale valore contrattuale dà il censimento?
Il 29 maggio è così diventato l’occasione per far sì che laprofessione oss “parli un po’ di sé” con i ricoverati negli ospedali, con gliutenti dei servizi territoriali, con gli anziani, con gli altri professionistidella sanità, con i giovani che devono scegliere un lavoro, con tutti coloro –insomma – che nel corso della propria vita hanno incontrato o incontreranno “uninfermiere”.
Un passo importante guardare al futuro, il tuo futuro
Anche i cambiamenti più piccoli a volte ci sembrano delle vere e proprie sfide,specialmente se in passato abbiamo tentato di cambiare senza successo. Ci sembra quasi di essere programmati per continuare sempre sullo stesso binario cui siamo predestinati, senza possibilità di controllo. In realtà ne abbiamo il pieno controllo, e che tutti abbiamo il potere di cambiare la professione in ogni aspetto di un futuro. L'incontro internazionale con Germania servirà a confrontarsi con gli operatori addetti all’assistenza di base di ogni nazione che hanno la stessa finalità di assistenza di base pur avendo nomi diversi, che per ottenere l’accesso universale alla salute, non solo fornendo assistenza socio sanitaria, ma anche affrontando i deterrenti sociali della salute, come l’istruzione, la formazione e l’uguaglianza
Un aiuto alle famiglie
Per la chiarezza di attribuzioni,per una gestione corretta delle risorse e per evitare indebite confusionidiventa improcrastinabile iniziare a mettere ordine a tale situazione; oggi le mamme sono sempre più soletrovandosi isolate, senza un aiuto, a gestireun momento così importante della propria vita. Edecco allora la necessità di avere accanto una puericultrice durante i primigiorni dopo il parto. Un supporto pratico ed emotivo ad una donna cheda figlia diventa mamma, un aiuto imprescindibile e fondamentale per evitare ledepressioni post- partum attraverso la “dimissione protetta”unaiuto necessario a superare le piccole e grandi difficoltà che i genitori potrebbero incontrarea casa con il proprio bambino.
Andiamo avanti convinti più che mai che ancor prima di esseredegli Oss siamo dei cittadini-utenti.
Grazie per l'aiuto ed il sostegno che, con svariatimezzi e modi, continuate quotidianamente a darci: ci siete di grandeaiuto....!!!
Lastoria delle puericultrici è una storia italiana, con tante colpe ma nessuncolpevole che ne risponda. E’ una storia super complicata, una questioneirrisolta da oltre 30 anni.
Datempo ormai, imperversa una guerra parricida tra Infermieri ed Oss; la guerra èfiglia di una sanità sempre più alla deriva, dove nella gravosa situazione dicarenza organica, pur di far quadrare i conti, le due figure sanitarie, vengonoconfuse ed interscambiate, come se l'una equivalesse all'altra, creando cosìuna mescolanza di ruoli, mansioni e competenze, che genera battaglie lungo lecorsie, tra i due attori della sanità.
Lafigura dell' Oss, suona ancora come un ibrido, non assume la stessa valenza intutto il territorio italiano, al Sud è ancora ferma alla forma ancestrale,qualcuno ne ha sentito parlare, ma suona un po' come una leggendametropolitana, dicono che esista, ma nessuno lo ha mai visto un Oss; al nordinvece si è da tempo palesato nelle nostre corsie, ma il ruolo, le mansioni,lasciate in mano all' accordo Stato/Regioni, determinano una disparità diformazione diversa da Regione a Regione, e questa disparità crea non pocaconfusione, tra quello che l'operatore socio sanitario deve o non deve fare.
Troppo spesso la categoria vive una vita superficiale, nella quale il più delle cose importanti la fanno sfuggire, nella quale sempre più di frequente sono presi dalla sensazione di essere fuori posto, di non essere lì dove dovranno o, almeno, di non essere lì dove dovrebbero essere…….
Abbiamo Parlato di temi che la professione indica da sempre; di chiarezza, di consapevolezza, di competenze, di professionalità, di uniformare la formazione, di un registro obbligatorio con indicazioni nazionali, di responsabilità, di formazione continua, di oss tutor, di togliere l’abusivismo e di quel valore assoluto che è al di sopra di ogni altro e che ogni giorno diventa più urgente rendere presente una professione.
La nostra mente e il nostro cuore, si sono allineati alla consapevolezza, che ci ha consentito di costruire un documento unitario con la fnopi, di aver improntato un ricorso al tar "area sociosanitaria", di aver sottoscritto nel 2012 un documento con il ministero - regioni per valorizzare l’oss, tutto per portare questa professione verso quel luogo di rispetto, realizzazione e gratitudine che la categoria ricerca.
La mancanza di coerenza da parte delle regioni hafatto emergere un quadro disastroso sulle modalità e sulla validità dei corsiorganizzati sul territorio italiano, mettendo in risalto un dato sconcertanteriguardo la formazione, che è risultata essere a buon mercato per gli entiorganizzatori, con un ingente numero di realtà (soprattutto private) che senza ocon pochi controlli hanno dato vita a innumerevoli corsi, risultati per lamaggior parte non in linea con i criteri stabiliti dalla Conferenza StatoRegioni, inondando il mercato del lavoro con un numero abnorme dioperatori oltre il reale fabbisogno, lo stesso Ministero della Salute haammesso che ad oggi è praticamente impossibile procedere a un censimento deglioss in Italia. Tali corsi sono inoltre stati inseriti nel mercato della formazione con costi spesso elevati peri partecipanti. La formazione in Italia, non è considerata equipollente neglialtri paesi europei, e non può essere spendibile in Europa.
Valutando icontenuti sull’indagine portata avanti dalla regione veneto sulla formazionedell’oss e sulla rilevazione interregionale, verifichiamo che la tesi portataavanti da codesta federazione migep corrisponde in pieno. Infatti la stessaconferenza stato regioni suggerisce di aggiornare l’attuale profilo dell’ossrispetto all’accordo stato regioni del 2001, poiché la formazione èdisomogenea.
Notiamo inquesta indagine oltre una debolezza nel non voler risolvere a pieno il problemadegli oss, si nota che lo stesso ministro della salute e la conferenza stato regioni non abbianopreso posizione ponendo linee adeguate a risolvere a pieno il problema.
Riteniamoche sono due le linee di produzione che si vuole porre, “territorio eospedale”, come risposta al cambiamento ripensando ai modelli più appropriaticome strategia, in risposta allo sviluppo per una sanità con un modelloassistenziale dove il cittadino si sente sicuro.
Abbiamo consegnato la nostra documentazione la quale includeanche le nostre proposte e programmi che hanno in primo luogo la formazionecome punto ed elemento cardine di svolta.
40 annifa con la legge 833/78 nasceva l’istituzione del sistema sanitario nazionale undiritto allasalute che non era garantito a tutti i cittadini
L'operatore sociosantario e la sua formazione può essereper un futuro non troppo lontano una base formativa valida per ampliare laprofessione stessa e le competenze, andando a colmare una mancanza importantenel panorama professionale del sistema sanitario, quello del Tecnico delSoccorso o tecnico dell'emergenza sanitaria, qualunque appellativo gli siattribuirà sarà comunque una figura professionale esaustiva per rispondereall'evoluzione scientifica del soccorso sul territorio.
La presente federazione ha più volte sottolineato la necessità di istituire per le regioni degli strumenti di controllo dei professionisti Oss formati sul proprio territorio attraverso un registro che deve essere pubblicato sul sito internet di ogni Regione in modo da favorire la massima divulgazione. Questa finalità ha lo scopo di costituire un registro alfabetico permanente sotto forma di “LONGLIST” dei soggetti in possesso del titolo di qualifica di Operatore Socio Sanitario.
Non si rileva in questo disegno di legge una programmazione che determini il reale Fabbisogno formativo di questa regione. Non si rileva nel disegno di legge se questo elenco comprende anche chi è impegnato nei diversi settori, sanitario,socio sanitario, pubblico, privato e terzo settore
OSSDETERMINATI E FOLLI
Ognipunto messo in campo ha dei compiti precisi, il primo dare sicurezza e slancioponendo un senso forte al profilo, il secondo e rendere possibilel’impossibile, il terzo evolvere professionalmente, il quarto esistere,esserci, agire con una prospettiva diversa da quella attuale.
Nonci saranno progressi immediati, esso progredirà in quello che sarà un progettodestinato a essere, se tutti di fronte alle necessità si comportano in modounito allora il futuro potrà essere veloce.
Dobbiamotrovare nuove strategie, e ridare la speranza di un nuovo futuro professionalea molti studenti. Bisogna dare una speranza a tutti quegli OSS che lavorano nelprivato, nelle RSA – RA e sono sottopagati con zero diritti e molti doveri.Bisogna dare fiducia a tutti i colleghi oss che lavorano nel pubblico affinchéritrovino il coraggio di costruire una consapevolezza della propriaprofessione; per gli oss precari bisogna dare voce affinché la legge trovianche per loro una stabilità lavorativa. Dobbiamo trovare una legalità per chilavora in libera professione.
Emerge la necessità di unadiscussione pubblica sulla tema formativo-professionale e AREA SOCIO SANITARIA riguardantel’OSS . Una discussione che non possiamo non leggere di continuio sui dibattitiin questi mesi alla camera e all’aran, dove si è preso atto di una condizione chei POLITICI e i sindacati cgil - cisl - uil hanno voltato le spalle allacategoria debole. Come è stato fatto negli anni 80 e 90 verso gli infermieri genericie puericultrici , senza contare della retrocessione dell’ota figura che arrivadall’ausiliario e che avrebbe avuto tutto il diritto di rimanere nel sanitarioinvece i sindacati per compiacere altre figure lo ha ghettizzato nel tecnico e l’oss ne paga le conseguenze. Lamancata presa di posizione di questi operatori a tutelare i propri diritti ha portatoil silenzio assenso, anche se c’è stato, un risveglio ormai era troppo tardi.
Si ritiene che laformazione rappresenti un punto fondamentale al fine di dare attuazione alprogetto di riorganizzazione della figura degli oss valutando l'opportunità diistituire un istituto professionale (istituto tecnico sanitario - istitutosocio sanitario) specializzato con due anni di formazione per essere effettuatacon docenti qualificati.
Lo Scopo di questo convegno è di riaffermare i valori dellacategoria che stanno alla base della professione che deve orientarsi nellenuove linee assistenziali per continuare a restare al passo con i tempi. Costituirà al tre sì un’opportunità perinterrogarsi su approcci e strumenti che possono identificare e valorizzare laprofessione.
“È ormai di rilievo nazionale la procedura regionale adottata in Emilia Romagna. In base a tale sistema, denominato SRFC“Servizio Regionale di Formalizzazione e Certificazione delle competenze”, enti accreditati presso la Regione Emilia Romagna stipulano protocolli di collaborazione con enti aventi sede in Regioni diverse, al fine di far transitare migliaia di persone nel sistema regionale SRFC. Al termine di tale percorso, tuttavia, nella maggior parte dei casi viene rilasciato solo un“certificato di competenze” che attesta solo il possesso di alcune delle competenze facenti parte del profilo professionale di Oss. Si tratta, quindi, a ben vedere di un titolo diverso dall’Attestato di Qualifica di O.S.S., come normato dall’Accordo Stato Regioni del 2001”. Per questo motivo il Migep chiede di“sospendere la formazione in attesa di una vera riorganizzazione del sistema formativo, così come illustrato nel documento del 4 luglio 2012”.
Valutazione di una professione
Analisi di un tavolo di lavoro Ministeriale
"primeriflessioni sull'operatore socio sanitario in un tavolo di lavoro ministero- regioni " MigepIl l’operatore socio sanitario, figura rimasta insospeso tra segnali di attenzione, da parte delle Regioni ed altri di noncompletamento del quadro, in termini di perfezionamento del percorso formativo,di reclutamento e di precarietà delle risorse formate.Da qui alla revisione deimodelli organizzativi sanitari per avvalersi dell’utilità della risorsaoperatore socio sanitario il percorso è breve, in un’ottica di ottimizzazionedei costi dell’amministrazione sanitaria.
OIn data 6 Luglio2010, il Migep ha incontrato l’Onorevole Palagiano del Gruppo dell’Italia deiValori. Durante l’incontro è stata evidenziata la grave situazione normativa enon solo in cui versano gli infermieri generici e le puericultrici.
Il Dr. Leonardi ha evidenziato che la documentazionepresentata dal Migep, relativa alle problematiche sull’emergenza sanitaria esull’assistenza sanitaria, con riferimento alle figure da noi rappresentate,riveste notevole importanza e quindi necessita di approfondimenti che potranno essere vagliati con lacostituzione di due tavoli di lavoro paritetici.
Uno dei tavoli affronterà la situazione degliinfermieri generici, infermieri psichiatrici e puericultrici, l’altro esamineràla situazione degli OSS, evidenziata dal coordinamento collegiato Migep, che ritiene necessario instaurare un dialogo con la Conferenza StatoRegioni come illustrato dallo stesso Direttore Generale.
Si parla molto di emergenza infermieristica, di qualità di assistenza al cittadino, ogni anno il tema dell’assistenza diventa un fatto amplificato sulle pagine dei giornali, ma non coerente con le realtà delle strutture RSA RAF ecc, piani regionali per migliorare l’assistenza del cittadino che non vengono mai applicati. Riteniamo che le responsabilità nel garantire un servizio adeguato è, e deve essere di chi dirige, e non mascherarsi dietro il ritornello (non ci sono soldi, non ci sono infermieri), utilizzando il personale in servizio a sopperire il deficit di assistenza con turni fuori dalle norme europee, con mansioni superiori e retribuzione inferiore alla qualifica di appartenenza; mentre il cittadino paga 1400 euro al mese per l’assistenza del proprio caro, con aggiunta di altra spesa di euro al mese per un ulteriore assistenza esterna.il personale è all’osso con turni disumani. Dopo aver conseguito la riqualificazione in operatore socio sanitario non sono stati integrati giuridicamente ed economicamente nel nuovo profilo. Il personale rischia l’inflazione salariale e contratto lavorativo capestro.
Il Ministero della Sanità riconosce il Coordinamento Collegiato Migep, come Associazione prepositiva a costruire soluzioni inerenti alle tematiche di discussione del Comitato.Inserendolo nello stesso Comitato Nazionale delle Scienze Infermieristiche e delle Scienze Ostetriche.
Dopo aver sfruttato per anni l’infermiere generico, oggi affidano a quest’ultimi competenze in ambito curativo senza riconoscergli alcun tipo di inquadramento normativo e contrattuale. Riteniamo che l’oss può contribuire ed essere parte integrante in modo rilevante alla cura ed alla riabilitazione, integrandoli nell’equipe assistenziale (area sanitaria). Integrarsi non vuol dire sostituire l’infermiere in toto. I lavoratori vogliono denunciare il loro degrado lavorativo, in quanto la creazione di questa figura anziché rappresentare una opportunità di riqualificare l’assistenza sanitaria, si rileva realtà di vendita di illusioni per gli aspetti concernenti alla formazione ed un ripiego di risparmio economico. Gli operatori chiedono un adeguato riconoscimento economico e professionale, inquadramento nel ruolo sanitario, percorsi di formazione.
Gli operatori socio sanitari dei presidi ospedalieri di Torino dopo gli ultimi eventi apparsi sui quotidiani(marzo 07), si riuniscono in assemblea c/o l’Ospedale Mauriziano il 18 maggio 07 per affrontare la questione del loro ruolo “assistenza al paziente”. Ritengono grave la decisione di essere sfruttati in carenza infermieristica, essi si trovano di fatto a sostituire l’infermiere. Dal punto di vista normativo – contrattuale e formativo l’oss è considerato un tecnico e non un sanitario. Questo significa concepire gli atti assistenziali come singoli e slegati, quindi negare la dimensione complessiva e relazionale dell’assistenza. Sostituire l’infermiere con l’oss significa attribuire a quest’ultimo compiti del primo, caricandolo di responsabilità improprie, creare sfruttamento, conflittualità, diminuire livelli di assistenza.
Incontro 7 maggio 07 - con l’ On. le Ignazio Marino Presidente della XII Commissione Sanità del Senato, abbiamo affrontato importanti tematiche che riguardano i lavoratori della sanità, la carenza del personale infermieristico,la conseguenza dei livelli minimi di assistenza diretta al paziente; il ruolo dell’OSS, l’equivalenza per gli infermieri generici, puericultrici,psichiatrici, il disegno di legge (81).
La Deputata Daniela Dioguardi prendendo atto della situazione esposta e del disegno di legge che a suo parere potrebbe risolvere in parte il sistema sanitario anche se ha dei seri dubbi sulla istituzione degli istituti tecnici in quanto c’è una grossa pressione a ridurre gli istituti di formazione. Tenterà di coinvolgere altri deputati di forze politiche differenti affinché possa essere dibattuta in Parlamento.
C’è da chiedersi se L’ OSS - OSSS sia una garanzia per l’occupazione o una professione sociale qualificata?
GLI INFERMIERI E I SERVIZI INFERMIERISTICI. I Cittadini sembrano assuefatti alla emergenza infermieristica, gli stessi infermieri appaiono rassegnati: Fanno del loro meglio,ma i turni e i carichi di lavoro divengono sempre più pesanti; i servizi e le strutture si dequalificano. E’ comune nelle strutture per anziani cronici e invia di diffusione anche negli ospedali la sostituzione degli infermieri con altri operatori con minore formazione e meno adeguata professionalità. OSA,OTA, ASS, ASSS ; le sigle si sprecano, ma la realtà e pure i rischi sia per il personale che per i cittadini utenti restano. MD ha collaborato con un’associazione di infermieri generici (il MIGEP) e un sindacato la RDB per costruire una proposta di legge che si pone l’obiettivo di contribuire alla soluzione del problema. La proposta è stata già presentata al Senato da alcuni senatori dell’UNIONE ed è stata appoggiata da una petizione nazionale corredata da 23.000 firme.
Introduce: Giancarlo Dell’Aquila dell’ospedale MONALDI, presenta la proposta di legge Angelo Minghetti del MIGEP,dibattito, conclude Antonio Muscolino di MD di Como.
Dobbiamo continuare a rafforzarci, creando un’onda sempre più grossa in grado di rompere argini e scalfire incessantemente gli scogli sino ad arrivare, dopo la fase impetuosa, a scorrere in modo fiero e dignitoso verso il mare aperto .....
Salvatore Loriga
Riteniamo che le parti sociali,politiche, ed informazione, affrontino con la massima attenzione il problema,in quanto sono tematiche di grande importanza che incidono pesantemente sulla dignità’ e sulla integratività psicofisica dei soggetti che ne sono coinvolti Su questo il migep sta proponendo una proposta di legge popolare nell’individuazione di una figura infermieristica che operi in autonomia affianco all’infermiere, e non che deve essere subordinata o utilizzata come forza lavoro, riteniamo che ci deve essere una giusta posizione all’interno del sistema sanitario di queste figure. Bisogna proporre linee che potrebbero alleviare l’emergenza infermieristica, con un intervento nelle sedi di competenza, affinché sia trovata una soluzione politica che consente di avere un riconoscimento giuridico che fino ad oggi hanno pesantemente condizionato queste categorie.
Gli ota – osa – oss – asss – adest, sono da tempo impegnati sull’emergenza infermieristica, i problemi che condizionano pesantemente i lavoratori sono molteplici e s’identificano nelle dure condizioni di lavoro cui è da tempo sottoposto. Questo e’ dovuto alla cronica mancanza d’organico professionale, che comporta situazioni preoccupanti quali l’essere costretti a svolgere mansioni al di la’ delle proprie competenze. Chi e’ presente nei reparti si fa carico di mansioni superiori senza vedere riconosciuta la propria professionalità, l’attuale mancanza di personale professionale fa ricorrere spesso le amministrazioni ad utilizzare il personale ota –ass – osa - adest e la nuova figura oss come infermieri generici, senza che lo siano. Riteniamo che l’unica soluzione per tamponare queste grosse carenze infermieristiche, sia quello di ridare dignità professionale. E’ anomalo comprendere, in una legge dedicata alle professioni infermieristiche, l’inserimento di un emendamento che esula completamente queste categorie. Questo contesto sociale molto diverso dal recente passato, porta queste categorie ad un mobbing.
Siamo all’interno di un importante processo di cambiamento come probabilmente non c’è mai stato. Quello che ci vuole è un coinvolgimento attivo di tutti. In questa fase stiamo cercando di definire il nostro spazio professionale, e finalmente, qualcosa in mano per andare in una certa direzione l’abbiamo: la PROPOSTA DI LEGGE. Un sistema in grado di motivare le persone nei confronti del proprio lavoro, sensibilizzare al miglioramento continuo per raggiungere la realizzazione professionale dell’individuo, attraverso la costruzione e la chiarificazione del proprio ruolo professionale. Un ringraziamento a tutti i colleghi, alle forze politiche , ai deputati e ai sindacati che sono presenti oggi, per istituire unitariamente una proposta di legge.
Il servizio sanitario nazionale sta subendo una evoluzione costante.
Su queste basi si vuole affrontare un problema difficile,quello del personale ospedaliero che da anni è in emergenza. Una emergenza infermieristica pesante, oggi addirittura cronica, la mancanza di infermieri dentro e fuori dagli ospedali diventa un discorso astratto con una sorta di ideologia particolare, portando un aumento del mansionismo per far fronte alle sofferenze del malato che molte volte trova difficoltà ad avere aiuto. Una situazione che ogni giorno diventa sempre più irrisolvibile. L’aziendalizzazione delle USL e degli ospedali, la riduzione del numero delle USL e particolarmente le recente modifica del titolo V della costituzione non ha certo aiutato ad invertire la tendenza, anzi le differenze sembrano essere più marcate. Sicuramente non si può rimanere nella situazione attuale nella quale la gran parte dei pazienti non ha le cure necessarie e molti operatori sono oppressi dal lavoro, sviliti nella loro professionalità, non riconosciuti per il lavoro che svolgono. Per diventare infermiere, secondo la legge con cui l’Italia ha recepito la normativa Europea, occorre una laurea breve, quindi ci vogliono tre anni di studio dopo il diploma di scuola media superiore.
In questo cambiamento di nuove tecnologie , tra gli operatori si sta’ creando una mentalita’ insensibile ai valori dell’essere umano , infatti l’acquisizione di nuove tecnologie porta a sapere tutto sulla malattia del paziente senza renderci conto che la persona ha zone di verita’ soggettive che rischiano di non essere ascoltate. Per tale motivo curare bene il paziente non basta, e’necessario che il paziente abbia anche una risposta ai suoi problemi di carattere psicologico etico e sociale che insorgono nella fase della malattia.
Il contratto collettivo nazionale 2002 – 2005, ricolloca la figura dell’infermiere generico – puericultrice –psichiatrico nell’area sanitaria; nel frattempo la formazione della nuova figura oss rischia di regredire se non si affrontano e si superano alcune problematiche. I compiti da assegnare a questa figura “ OSS “ sono ancora poco chiari, il processo d' inserimento lavorativo negli ospedali è bloccato, e non si parla né di concorsi né di altre forme di accesso per OSS qualificati all’esterno. La nostra attività è un’arte antica, trasversale nella storia della sanità, la definizione “ professione” è una parola che entra a far parte del nostro patrimonio genetico. Il testo di legge popolare che presentiamo individua un nuovo profilo infermieristico “infermiere diplomato, ”per arrivare ad una ricomposizione delle mansioni e delle qualifiche, per consentire il passaggio da un’organizzazione gerarchica ad un'organizzazione del lavoro basata su un rapporto funzionale di professionalità, applicando l’art 4 comma 2 della legge 42/99 “ equiparazione” La proposta di legge popolare vuole essere solo un tentativo di ristabilire il giusto equilibrio tra tutte quelle figure che operano in maniera determinante nell'ambito sanitario da diversi anni, con un adeguamento dei loro compiti al nuovo servizio sanitario,attraverso un radicale cambiamento del modo con cui oggi sono chiamate a svolgere la propria professione. Individuando così tre figure: OSS – Infermiere diplomato – Infermiere laureato, si permetterebbe alla Sanità Italiana di adeguarsi agli altri modelli Europei e quindi essere nell’ Europa con una Sanità Internazionale. Cinque forze politiche sono favorevoli a questo processo di cambiamento
Raccolte le firme ... Oltre 20.000 petizione popolare “ Infermiere Diplomato “ “Sul riordino del ruolo infermieristico e istituzione del profilo professionale Infermiere Diplomato” disegno di legge n°3268
L’oss e il suo cammino
Il convegno ha determinato un momento importante, un confronto chiaro con le Segreterie Regionali dei sindacati Cgil – CISL – UIL, e con i Consiglieri Regionali . Erano presenti 314 persone: allievi del corso oss con i loro docenti, capi sala, responsabili degli uffici infermieristici,operatori di cooperative con qualifica adest, personale ota – asss e oss di varie regioni e strutture. La rilevanza di queste figure si è centrata molto su quello che è stata ed è la formazione, molto differente da regione - regione, ospedale – ospedale. La soluzione è orientata ad una preparazione molto elevata con acquisizione e capacità di rispondere alle necessità del paziente. È emerso che il rapporto tra figure professionali diverse a livello assistenziale, richiedono protocolli e linee guida per erogare una assistenza ottimale, diminuendo il rischio per le prestazioni non consone al proprio profilo. La relazione del Docente Franco Cirio ha dato delle linee guida su come si può utilizzare questa figura confrontandola con quelle europee. Altri interventi hanno rispecchiato la necessità d'avere chiarezza come inserire l’oss nel piano operativo di lavoro, in quanto la situazione si sta consolidando nell’applicare le funzionalità non corrette di questa figura.
PER RIVALUTARE LE FIGURE PENALIZZATE DALLA LEGGE 42/99 CHIEDENDO IL GIUSTO RICONOSCIMENTO GIURIDICO ED ECONOMICO
PROPOSTA DI LEGGE
DEFINIRE UNA FORMAZIONE PER LE FIGURE OTA - OSS - ASSS
Parlare di infermieri e figure di supporto, oggi va un po’ di moda, siamo convinti, che attraverso una formazione che parta da una reale riqualificazione degli inf. Generici – puericultrici –psichiatrici , si possa fornire un adeguato livello di assistenza.La formazione deve essere parte integrante dell’attività che si svolge, non un evento eccezionale, strumentale o di trasformazione o di parte, ma uno strumento essenziale per elevare il livello di qualità assistenziale.La crisi sanitaria sta mettendo in grave difficoltà il sistema sanitario con servizi privatizzati, riduzione posti letto, chiusura di alcuni ospedali,dove la legge 42/99 ha determinato un taglio netto dentro la sanità escludendo queste categorie dall’area sanitaria I sindacati aperti al confronto accolgono la proposta del migep per costituire un tavolo di confronto , portandoci a casa la ricollocazione degli inf. generici- puericultrici nell'area sanitaria e in fascia C
PER DIFENDERE LA PROFESSIONALITA’ DELLE FIGURE PENALIZZATE COME L’ INF. GENERICO – PUERICULTRICE –PSICHIATRICO –
PER DISCUTERE LE PROSPETTIVE FUTURE DELL’ OSS NELLA REALTA’ ASSISTENZIALE
NOI E IL NOSTRO FUTURO
CHIEDENDO IL GIUSTO RICONOSCIMENTO GIURIDICO ED ECONOMICO
IN DATA 29/1/03 L’INCONTRO CON IL SENATORE ROCCOSALINI HA AVUTO RISCONTRI CONTRASTANTI E NEBULOSI, COME LA MAGGIOR PARTE DEIPOLITICI.
Il10 gennaio 03 una delegazione di colleghi provenienti da tutte le regioni ha manifestato a Roma per protestare contro l’immobilismo verso le loro categorie penalizzate dai contratti e normative.L’incontro avuto con il Direttore Generale dott. Mastrocola su richiesta del Ministro Sirchia , ha determinato con chiarezza le intenzioni su come si va a definire le nostre categorie …..ota – ass -oss – if.generici – psichiatrici – puericultrici – adest –inf- cee … nulla,… se non siamo noi stessi a tentare di portare a casa qualcosa.
prima convocazione per il M.I.G.E.P. al Ministero della Salute per discutere sulla revisione dei nuovi profili degli Infermieri Generici, Puericultrici, Psichiatrici, con insediamento del gruppo di lavoro incaricato di produrre uno schema che rielabori i contenuti dei profili professionali degli Infermieri Generici Puericultrici, Psichiatrici.
prima Manifestazione Nazionale a Roma, 1500 in piazza, incontrocon il Ministero.
seconda manifestazione in Piemonte contro il contratto, ci sono le prime200 iscrizioni al migep, partecipano altre RegIoni
Prima assemblea regionalea Firenze, con 200 partecipanti, nasce il Coordinamento Collegiato Migep con assettodi un collegio in base alla 761 e al codice civile 2229 e altre normative;aperto oltre agli infermieri generici, puericultrici, psichiatrici, anche agliOta, agli Ausiliari, OSS, e alle figure CEE e alle nuove figure che verranno infuturo, tutto con regolare votazione.
RIQUALIFICAZIONE DEL PROPRIO RUOLO, NON SOLO SUL PIANO FORMALE E SOSTANZIALE, MA ANCHE SU UNA ADEGUATA RETRIBUZIONE CON UN ADEGUATO RICONOSCIMENTO SOCIALE SU SVILUPPO DI CARRIERA LEGATO AI CONTRATTI
incontro con la responsabile Sanità Nazionale CGIL sig.ra Dettori, su sua richiesta